Atto per dotazione: Manoscritto del 13 ° secolo di Rab’-e Rashidi
Patrimonio documentario della Repubblica islamica dell’Iran proposto per essere inserito nel Registro della memoria del mondo 2007.
Tabriz, città a circa 600 km a nord-ovest della capitale iraniana Teheran, 700 anni fa era al suo apice: capitale della dinastia mongola dell’Iran e importante centro intellettuale e culturale regionale sotto Il-Khan Mahmud Ghazan (1295-1304 ).
A quei tempi il wazir di Ghazan Khan, o Lord Cancelliere, Khajeh Rashid al-Din Fazlollah Hamadani, era un brillante dottore e matematico. Fu l’autore della monumentale storia della lingua persiana, Jami al-Tawarikh, e fondò un complesso accademico noto come Rab ‘i-Rashidi, o sobborgo di Rashid, alla periferia di Tabriz. Del complesso facevano parte una cartiera, una biblioteca, un ospedale, una scuola, un orfanotrofio, un caravanserraglio, una fabbrica tessile, un college e un seminario per la formazione degli insegnanti e attirava studenti e pensatori da fuori, fino alla Cina. Il tutto venne documentato per essere messo agli atti.
Lo scopo di questa dotazione, o waqf, era quello di garantire che molti dei trattati scientifici scritti da Rashid al-Din o in suo possesso, potessero essere copiati per tutelarli dalla distruzione.
Il documento da includere nel Registro della memoria del mondo è l’Atto di dotazione di Rab ‘i-Rashidi, dove nel dettaglio lo scopo del complesso accademico, il sistema di gestione, l’amministrazione e il bilancio delle proprietà, che includevano terreni presenti in Afghanistan, Asia Minore, Azerbaigian, Georgia, Iran, Iraq e Siria.
Il manoscritto è lungo 382 pagine, di cui le prime 290 pagine sono state scritte dallo stesso Rashid al-Din, e il resto dal governatore di Tabriz, Abdullah Bin Mohammad Tabrizi e due scribi.
A causa della vasta portata delle proprietà elencate e del grande valore delle stesse nonché dell’elevato status di Rab’-e Rashidi, il manoscritto ha importanza e valenza universali. Inoltre l’istituzione del waqf (dotazione), è un pilastro centrale della società islamica, e questo Atto fornisce quindi un’importante testimonianza di amministrazione politica e deconomica in Asia centrale in un momento di grande dinamismo e cambiamento.
I documenti storici mostrano che cinque copie del manoscritto originale furono realizzate sotto la supervisione di Rashid al-Din. Quattro furono distrutte o usate per migliorare l’attuale manoscritto, che è quindi l’unica copia esistente dell’atto. Il manoscritto è stato conservato nella casa privata della famiglia Serajmir a Tabriz fino al 1969, quando la società del patrimonio nazionale Iraniana (Iranian National Heritage Society) lo ha acquistato e la Società degli onori nazionali dell’Iran lo ha riconosciuto e registrato come patrimonio nazionale nel 1975.
Tabriz sotto gli Ilkhanidi divenne un importante centro di produzione di libri e di illustrazione di manoscritti e la manifattura del prezioso documento ne è la prova, splendidamente redatto con preziosi e raffinati materiali e con una copertina composta in modo elaborato con calligrafia dorata. La sua origine è stata confermata da studiosi islamici nel corso dei secoli, tra cui Hassan bin Sadid-Aldin (AllamehHelli) nel 14 ° secolo.
Nel 1971 fu stampata una versione facsimile del manoscritto e furono pubblicate 1000 copie per il mondo accademico. Il manoscritto originale è oggi custodito nella sezione Manoscritti della Biblioteca centrale di Tabriz.